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Dai rimedi della nonna alla scienza, le proprietà e i benefici del miele sono tante e tanti e risaputi: non a caso era anticamente considerato “il cibo degli dei”. L’attestazione più antica di consumo alimentare di miele risale a 7000 anni fa: già nella preistoria – come si può interpretare da dei disegni rupestri in Spagna – faceva parte della dieta dell’uomo.

Vediamo a scoprire perché non abbiamo perso questa vecchia e sana abitudine!

Proprietà e benefici del miele

Ricchissimo di glucosio e fruttosio (da cui gli deriva la sua dolcezza), il miele possiete anche diverse sostanze nutritive. Tra tutte, vitamine – A, C e vitamine del gruppo B -, sostanze antiossidanti – carotenoidi, flavonoidi, antociani e zantofille -, minerali e acidi organici con azione antibatterica e antimicotica.

Proprietà antisettiche e antinfiammatorie

Quante volte vi è stato suggerito di prendere miele caldo e limone al primo colpo di tosse? LA medicina popolare certe cose le sa, la scienza le dimostra. Il miele ha la capacità di limitare e contrastare lo sviluppo di alcuni tipi di batteri responsabili delle infezioni respiratorie. Inoltre, grazie alle sue capacità antinfiammatorie, riduce la tosse e i sintomi del raffreddore: ad affermarlo è anche l’Organizzazione mondiale della sanità, che lo annovera come rimedio naturale per questo tipo di disturbi. Inoltre, a livello “meccanico”, sarebbe proprio la sua dolcezza a concorrere all’effetto lenitivo. Ovvero: il dolce induce la salivazione, che causa a sua volte secrezioni di muco e un effetto quindi sedativo ed emolliente su faringe e laringe. Un po’ come prendersi una caramella all’occorrenza!

Ne guadagnano, paradossalmente, anche i denti. È meno pericoloso per la carie rispetto allo zucchero. I miei scuri, inoltre, grazie alle proprietà antiossidanti ostacolano la formazione della placca.

Miele vs. Zucchero

Perché si dovrebbe preferire il miele allo zucchero? In realtà il vero vantaggio si ha in un uso moderato del miele se sostituito allo zucchero per qualità dolcificanti. Come del resto dovrebbe essere: la capacità dolcificante del miele è maggiore rispetto a quella dello zucchero. Pertanto, il vantaggio sarebbe in un dosaggio ridotto per ottenere, di fatto, lo stesso effetto. Da un punto di visto calorico un cucchiaino di miele ha più calorie rispetto ad uno di zucchero, in quanto ha un maggiore peso specifico. A parità di peso, invece, è il miele ad essere dei due il più dietetico.

Inoltre, l’assunzione di miele produce un picco glicemico inferiore a quello causato dallo zucchero, avendo di fatto un indice glicemico inferiore (specialmente nei mieli che tendono a rimanere liquidi, e che hanno quindi una prevalenza di fruttosio sul glucosio, come quello di acacia). Infine, seppure in quantità minime, come già detto il miele è ricco di vitamine ed altre sostanze che apportano beneficio all’organismo.

Il miele nella dieta dello sportivo

Meno calorico, menò difficile da gestire per l’organismo, ricco di proprietà: basterebbe questo, ma c’è anche di più. Il miele dovrebbe essere parte integrante della dieta dello sportivo, e non solo per quanto detto fin’ora: è una riserva d’energia “a portata di mano”. Chi fa sport, infatti, ha bisogno di carboidrati di pronta disponibilità per il consumo energetico di muscoli e cuore. Il miele in tale senso è l’ideale: è composto da zuccheri semplici, che l’organismo riesce ad assorbire e utilizzare all’occorrenza con maggiore facilità. Aiuta, quindi, a gestire lo sforzo e rende più veloce il recupero. 

Non per nulla Edmond Hillary, lo scalatore che per primo conquistò la vetta dell’Everest, consumò grandi quantità di miele durante la sua impresa! 

Ci sono diversi modi per assumere miele durante la giornata, per esempio combinato a dovere con frutta secca o una piccola quantità di zuccheri complessi per uno spuntino tra un pasto principale e l’altro. Se vuoi saperne di più su come far entrare questo alimento nel giusto modo nella tua daily routine, così come altri consigli a tema nutrizione, affidati a Daniela Bellavia, personal trainer e dottoressa della nutrizione umana e dottoressa in scienze motorie.

 

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