Siamo tutti a conoscenza del fatto che l’acqua rappresenti la linfa vitale per il nostro organismo; non a caso, ne costituisce circa il 65%. In quanto tale, ha un ruolo di fondamentale importanza per la salute dell’ecosistema in cui nasciamo, cresciamo e viviamo.
Inoltre, anche nei regimi alimentari più sani, il consumo d’acqua è il valore integrato a cui non si può rinunciare per svolgere un’esistenza quanto più possibile salutare. È buona norma infatti consumare un quantitativo di acqua che oscilla dall’1,5 ai 2 litri al giorno, per coprire il fabbisogno necessario.
Tra i suoi compiti, non si può fare a meno di considerare il fatto che faciliti e renda più fruibile il trasporto delle scorie nell’organismo dell’uomo, così come il corretto funzionamento delle funzioni intestinali, soprattutto nel lavoro di prevenzione mirato alla cura della stitichezza e di eventuali diverticoli che possono affliggere un individuo.
In tutta risposta però, sono molteplici le leggende che gravitano attorno a questo elemento, in termini di credenze popolari, che tendono ad infittire il quadro generale relativo alla scelta dell’acqua da scegliere. Le pubblicità, in questo senso, non aiutano affatto.
Una cosa sicura a cui appellarsi in realtà esiste: l’acqua è composta da micronutrienti diversi che, di conseguenza, variano da tipologia a tipologia. Ragion per cui non si può affermare che l’acqua sia tutta uguale a prescindere, ma anzi – a seconda delle proprie necessità – sarebbe opportuno optare per quella che fa al caso proprio.
Ma come si fa a scegliere l’acqua adatta a noi? Prosegui nella lettura.
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Quali sono i criteri per distinguere l’acqua
Per classificare i vari tipi di acqua, si considerano 4 categorie per diversificarli:
- Minimamente mineralizzata– in quest’acqua sono presenti Sali minerali in una quantità che non supera i 50 mg/l. In quanto tale, è molto leggera e per questo motivo è utile a stimolare la diuresi;
- Oligominerale – in questo caso, il tetto massimo dei Sali minerali presenti non va oltre i 500 mg/l. Si tratta di un’acqua diuretica, adatta a chi segue un regime alimentare povero di sodio;
- Minerale – qui il range di Sali minerali è compreso tra i 500 mg/l e i 1500 mg/l; l’acqua minerale, per la sua composizione, è la scelta ideale per gli sportivi che hanno una sudorazione eccessiva. Quanta acqua lo sportivo deve prendere? E’ vero che bisogna bere tanta acqua per allenarsi meglio? Se vuoi approfondire l’argomento clicca su questo link;
- Ricca di sali minerali – la quantità di Sali minerali supera i 1500 mg/l. Ragion per cui, è un tipo di acqua che solitamente è indirizzata a persone dietro suggerimento medico.
L’acqua del rubinetto è sicura?
Un quesito martellante che talvolta non trova una risposta univoca, riguarda l’acqua del rubinetto e la sua sicurezza. In realtà, secondo studi effettivi, non solo è potabile ma – per le sue caratteristiche – è anche consigliata.
A conti fatti però, nel nostro Paese, sono tante le famiglie che preferiscono comprare l’acqua al supermercato, proprio per la diffidenza diffusa nei confronti dell’acqua che esce dal rubinetto di casa propria. Tra i motivi respingenti si evince la presenza del cloro che è comunque presente, a dispetto dei pregiudizi, in minima percentuale.
Un altro deterrente è rappresentato dal calcare, intorno al quale gravitano diverse ansie e preoccupazioni, soprattutto perché ritenuto responsabile della formazione dei fantomatici calcoli renali. Un aspetto che però non corrisponde alla realtà nella misura in cui si crede.
Il punto notevole a suo favore è relativo al fatto che l’acqua del rubinetto sia, per natura, povera di sodio e quindi stimolante la diuresi e adatta a chi deve seguire necessariamente una dieta che ne contiene in quantità irrisoria.
Per tutti questi motivi, se stai ancora pensando che l’acqua che acquisti sia più sicura di quella che hai già a tua disposizione tra le mura domestiche, è arrivato il momento di cambiare idea. Non solo risparmierai a livello economico, ma contribuirai a preservare l’ecosistema, nella prospettiva che l’acqua sia venduta in genere nelle bottiglie di plastica: una delle fonti primarie di inquinamento.